I Consulenti del lavoro nella realtà economico-produttiva e sociale del paese

I consulenti del lavoro in Italia sono circa 28.000, hanno 70.000 dipendenti, amministrano 1.500.000 di aziende con più di 9 milioni di addetti; gestiscono personale dipendente per un monte retribuzioni di circa 140 miliardi di euro l’anno, redigono 1.550.000 dichiarazione dei redditi ed esercitano funzioni di conciliazione o di consulenza di parte o di consulenza tecnica del giudice in oltre 100.000 vertenze di lavoro.

Nella graduatoria dei liberi professionisti sono al terzo posto per base imponibile denunciata al fisco, dopo notai e commercialisti.

L’intervento professionale del consulente del lavoro si colloca generalmente nell’area della consulenza alla piccolo-media impresa con una specializzazione nella gestione dei rapporti di lavoro, in linea con l’evoluzione del sistema produttivo che, secondo gli esperti di scenario, sarà nel futuro costituito da piccole imprese operanti in prevalenza nel terziario, dove la gestione delle risorse umane costituirà il vero fattore strategico di sviluppo.

In uno dei passi più significativi della ricerca svolta dal Censis, che vede nel consulente del lavoro un vero e proprio dirigente esterno alla piccola e media impresa, si legge: "Nel panorama delle professioni emergenti, quella del consulente del lavoro è certamente una figura emblematica di tutto un processo che nella società del terziario avanzato conduce progressivamente ad una accentuata specializzazione funzionale nel campo dei servizi".

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